C’è una linea al Sud che potrebbe rappresentare la spina dorsale dei collegamenti tra le diverse regioni, i centri turistici e i porti, garantire un servizio di qualità per studenti, turisti, lavoratori. Ed invece la linea Jonica che collega Taranto e Reggio Calabria, tre regioni e tanti centri portuali e turistici è in uno stato di degrado incredibile, con tagli ai collegamenti e una situazione mortificante per i pendolari. In questo quadro ritardi, commissariamenti e criticità hanno fatto emergere un nuovo cronoprogramma che fa slittare, non di poco, il corretto svolgimento dei lavori. Basti pensare che secondo il piano di lavoro di RFI entro il 2023 doveva essere completata l’opera di messa sotto tensione della linea Catanzaro Lido – Crotone – Sibari, ma questa tappa non potrà essere rispettata.
Ma c’è di più in questa storia di malapolitica e poca trasparenza, che “puzza” di una disperata guerra tra bande. Nel nuovo orario di Trenitalia al via domenica 12 giugno, non viene confermata l’offerta con tutte le modifiche intervenute nel corso del 2021. Le 3 coppie di treni regionali che l’anno scorso effettuarono il loro servizio dal 18 luglio al 29 agosto, sulla tratta Sibari-Metaponto, non sono state riproposte. Difficile capire i motivi della scelta, decisamente in controtendenza rispetto a quanto ci veniva propinato soltanto un anno fa di questi tempi. Sembra già svanita nel nulla l’idea di riattivare le corse su ferro e anche i servizi sostitutivi su gomma in una zona storicamente sprovvista, almeno da quattro anni a questa parte, dei collegamenti regionali offerti da Trenitalia. Uscire dall’isolamento a cui per anni ci hanno costretto e farlo in tempi rapidi, questa è una priorità assoluta.