Abbandonate all’incuria del tempo e in pessimo stato di conservazione sui binari morti delle stazioni di Potenza Centrale di Trenitalia e di Potenza Inferiore Scalo delle Fal. Eppure quelle vecchie carrozze e automotrici, aggredite dalla ruggine, potrebbero raccontare un pezzo dimenticato di storia che correva sui binari della Basilicata fin dai primi decenni del 1900. Un patrimonio che, in alcuni casi si è riusciti a recuperare e che splende nella sua bellezza nei musei italiani. Basti pensare a Pietrarsa a Napoli, che racchiude la storia delle ferrovie italiane. Nessuna velleità per poche carrozze abbandonate a Potenza, ma la storia si nutre anche di piccoli tasselli che, a giudicare dall’epoca di produzione, in base al Codice dei beni culturali e del paesaggio, rappresentano beni di interesse storico e artistico che «devono essere adeguatamente conservati da parte del proprietario e destinati a un uso compatibile con il loro carattere storico».
E per chi è appassionato di treni, la presenza di carrozze e automotrici d’epoca abbandonate vicino alle due stazioni di Potenza, non è certo passata inosservata, come non è sfuggita l’operazione che ha portato al sequestro di 30 mezzi storici abbandonati in alcune stazioni della Sardegna, condotta da Guardia di finanza e carabinieri su ordine della Procura di Cagliari per violazione delle norme per la tutela dei beni culturali. L’analogia con alcune tipologie di carrozze e motrici ha spinto Davide Mecca, Ciufer Basilicata a segnalare la loro presenza alla Procura della Repubblica, alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Bari.
«Il mio obiettivo – spiega – è salvaguardare questi beni, spero siano recuperati e restaurati. Non sono mezzi da rottamare. Nello specifico si tratta di un vecchio Vnx, locomotore trifase diventato spazzaneve situato nella stazione di Potenza Centrale (Trenitalia). Le E.550 erano state progettate nell’ambito dell’elettrificazione, decisa già nel 1905 da Riccardo Bianchi, della importantissima linea di valico dei Giovi che collegava Genova con le aree a Nord per il servizio sia merci che viaggiatori. Costruite in 186 esemplari tra il 1908 e il 1921, operarono sulla rete ferroviaria italiana tra il 1908 e il 1965 con una buona riuscita dovuta alle ottime prestazioni. Come accade con tutti i mezzi, il parco delle E.550 vide una graduale riduzione tra il 1940 e il 1995 e quindi una più drastica nell’estate del 1961. Tra accantonamenti e demolizioni, si decise tuttavia per alcune unità di procedere con una trasformazione piuttosto insolita: farne carri di spartineve. Nella loro storia hanno solcato molti dei binari della nostra Penisola, venendo dislocati in tutti gli impianti situati lungo le linee più soggette a forti nevicate. Ho segnalato al Gruppo Fs la presenza a Potenza dell’E.550.178 Vnx 806.216 e di altri mezzi in stato di abbandono senza alcun esito. Fatta eccezione per il carro isotermico Ifms, ricavato da un precedente carro Hgb del 1946 e trasformato con porta a chiusura stagna nel 1966 che si trovava nella stazione di Barile. Proprio dopo la mia segnalazione ad aprile scorso, la Fondazione Fs, un mese dopo, nonostante la pandemia, è venuta a prenderlo per portarlo a Foligno per il restauro».
Dall’Ufficio stampa del Gruppo FS, in merito al mezzo abbandonato a Potenza fanno sapere che «si tratta di carro spalaneve, di proprietà del Gruppo FS, che veniva trainato da un locomotore. Al momento si sta definendo l’interesse di alcune associazioni culturali e di appassionati del mondo ferroviario, per valutarne l’eventuale acquisizione».
Da una stazione all’altra. «Sui binari di Potenza Inferiore Scalo delle Fal – evidenzia Mecca – c’è un vecchia automotrice M1.11 “Emmina”, Livrea verde costruita nel 1934 da Carminati & Toselli e Ranieri, poi trasformata in furgone. L’automotrice M1, molto simile ad un autobus su rotaia, nasce intorno agli anni trenta con il preciso scopo di abbattere le spese di esercizio della trazione a vapore, riducendone allo stesso tempo i lunghi tempi di percorrenza, sulle linee secondarie a scartamento ridotto allo scopo di contrastare il calo di viaggiatori dovuto alla concorrenza sempre maggiore dei servizi su strada. Tra le superstiti quella di Potenza, furgonata, in buono stato ma in continuo degrado, si spera nel recupero».
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/1283685/potenza-amarezza-sui-binari-vagoni-storici-abbandonati.html?fbclid=IwAR0zIns3P_dlMPYoLNBCtGP1dJZCyluSeblsD9FopiYJvP35xqGEPySAQR0
Buongiorno.
Ho visto il video del caricamento della Emmina su camion al Dl di Potenza.
E’ stata messa in salvo o qualche folle l’ha avviata alla demolizione?
Grazie.
Stefano Paolini
Milano
Salve, il vettore ”Emmina” è stato trasferito al deposito di Matera Serra Rifusa per poter essere conservato al coperto e poi successivamente restaurato nella livrea d’origine. In futuro verrà esposto presso il Terminal Gallitello di Potenza, di prossima apertura, che ospiterà un piccolo museo sulle FAL.