Collegamenti ancora troppo lenti e lavori che procedono a passo di lumaca. E non cambia nulla se dalla Basilicata si viaggi in treno verso Nord, lungo l’asse tirrenico o quello adriatico. Eppure in un Sud immobile e carente di infrastrutture potrebbe rappresentare il naturale collegamento tra le due direttrici verso Salerno o verso Foggia o Bari.

Si ripete così sulla Potenza-Foggia quello che accade per la Potenza-Salerno (si veda il pezzo della Gazzetta del 4 marzo). Per percorrere i circa 100 km che separano il capoluogo lucano da Foggia, nonostante i lavori effettuati finora, ad oggi non si vedono benefici e i risultati futuri attesi dopo la velocizzazione e l’elettrificazione sono al di sotto delle aspettative: 280 milioni di euro di investimento complessivo da completare non prima del 2025 e un risparmio di 10 minuti di tempo. È quanto riferito da Rfi (Rete Ferroviaria Italiana – Gruppo FS Italiane). «Gli interventi di elettrificazione, velocizzazione e potenziamento tecnologico previsti sulla linea Potenza- Foggia permetteranno di offrire un servizio di trasporto su ferro completamente rinnovato, con un risparmio di circa 10 minuti nei tempi di percorrenza dei treni regionali». Saranno soppressi, tra l’altro, 20 passaggi a livello. L’investimento complessivo è di circa 280 milioni di euro e l’attivazione avverrà per fasi, a partire dal 2024. Oltre alle opere già realizzate, «la Foggia-Rocchetta – San Nicola di Melfi, per 57 milioni, sarà attivata nel 2024 e la Rocchetta-Potenza, per 62 milioni di euro, a fine 2025». E a pesare sui tempi lunghi si aggiungono i contenziosi giudiziari aperti legati ad alcune gare.

Possibile che per elettrificare la linea Potenza- Foggia occorrono 10 anni, quanti furono necessari dopo il terremoto del 1980 per elettrificare la Potenza-Battipaglia (salvo ad accorgersi a opera finita che le gallerie erano troppo basse per i nuovi treni)? A preoccupare ora Davide Mecca del Comitato “I non pendolari di Basilicata” – Ciufer, è l’iter della Potenza-Melfi.

«I primi lavori sono iniziati a ottobre 2014 e la loro conclusione slitta di anno in anno, tanto che si arriverà a 11 anni per l’elettrificazione e la velocizzazione della linea, con dubbi su tempi di lavoro così lunghi e se quanto si spende valga in termini di recupero effettivo dei tempi di percorrenza. Terminati i lavori del sottoprogetto 1, infatti, i tempi sono rimasti uguali come si vede dal confronto con gli orari dei treni del 2014: oggi come allora ci vogliono dalle 2 ore alle 2 ore e mezza per percorrere la tratta. Ci sono sempre i viaggi spezzatino treno/bus Potenza-Foggia e non sono stati ancora consegnati i 2 treni nuovi Swing».

Eppure è una linea molto importante per l’alto numero di pendolari, studenti e universitari, che si muovono dall’area del Vulture-Melfese e dai comuni dell’entroterra pugliese verso Foggia. «Ha un’importanza strategica – sottolinea – anche in vista della costruenda nuova linea ad alta capacità che collegherà Foggia a Milano in poco più di 4 ore e per intercettare i treni ad alta velocità nel punto più accessibile, ma anche a fini turistici valorizzando il treno come mezzo di trasporto pratico ed ecologico tra Potenza, Vulture-Melfese e Puglia».

Ma se si guardasse avanti ne potrebbe beneficiare tutto l’indotto dei lavoratori dell’area industriale di Melfi. L’elettrificazione della tratta Rocchetta-San Nicola di Melfi, attualmente invece è solo merci. Nasce per rispondere agli operatori del settore logistico e industriale per incrementare il traffico merci proveniente sulla linea Adriatica e avrà il vantaggio di potenziare i servizi merci da e per l’impianto Stellantis di Melfi, con riduzione dei tempi di percorrenza (circa 1 ora in meno rispetto agli attuali) e dei costi per il trasporto. Ma sebbene se parli da anni, nulla è previsto sul fronte passeggeri. La Regione Basilicata ha detto di aver candidato nel Recovery Fund una variante di tracciato per un grande hub di scambio per l’infrastruttura ferroviaria a San Nicola di Melfi dove sorgerà una stazione per merci e passeggeri.

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