La Sezione centrale di controllo sulle Amministrazioni dello Stato ha rilevato un’ elevata percentuale di incidenti ferroviari dovuti a carenze di manutenzione
da La Stampa – Approvati dalla Corte dei conti i bilanci del triennio 2017-2019 dell‘Agenzia Nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf). “Il Collegio dei revisori – si legge nella delibera n. 20/2020/G della Sezione centrale di controllo sulle Amministrazioni dello Stato – ha attestato per ciascun anno, la regolare esecuzione delle verifiche periodiche previste dalla normativa vigente durante le quali si e` potuta attestare la corretta tenuta della contabilita`”. Lo stesso Collegio ha certificato il rispetto, da parte dell’Agenzia, delle norme di contenimento della spesa, previste dalla vigente normativa, e la regolarita` dei versamenti sul bilancio dello Stato.
Il totale delle attivita` del 2019 – rileva la Corte – evidenzia una diminuzione dello 0,33 per cento rispetto all’anno precedente dovuto principalmente ad una diminuzione delle disponibilita` liquide nell’attivo circolante. I crediti iscritti (che hanno subito un incremento del 7,70 per cento rispetto all’anno precedente) riguardano prevalentemente i crediti verso l’Agenzia delle Entrate per acconti pagati nell’esercizio 2019 in misura corrispondente all’imposta riscossa nel 2018, che saranno conguagliati in sede di dichiarazione annuale di imposta nel 2020. Tra le immobilizzazioni, quelle immateriali hanno subito una diminuzione del 34,02 per cento e sono costituite da software acquisiti dall’agenzia. Le immobilizzazioni materiali, invece, risultano essere superiori alle stesse dell’anno 2018 in una percentuale pari al 34,25 per cento; tale aumento e` dovuto principalmente all’acquisto di un nuovo hardware. Pur in presenza di un risultato economico negativo nell’esercizio 2019 (- 216.360,05 euro), dovuto anche al risultato finanziario negativo della gestione di competenza, il patrimonio netto risulta essere di euro 84.497.467,65 per effetto del risultato economico positivo degli esercizi precedenti. Il collegio dei revisori ha piu` volte evidenziato l’elevata consistenza dell’avanzo di amministrazione ed il suo accumularsi negli anni. I debiti, pari a 153.909,69 euro, risultano aumentati rispetto all’esercizio 2018 del 17,56 per cento e soltanto dell’1,34 per cento rispetto al 2017; questi risultano formati da: debiti verso i fornitori, pari a euro 34.175,52, in aumento, rispetto al 2018, del 127,76 per cento e, rispetto al 2017, del 29,93 per cento; trasferimenti correnti per euro 404,00, importo uguale per tutti e tre gli esercizi; debiti tributari, pari a euro 103.119,74; debiti previdenziali per euro 16.046,63 e euro 163,80 per altri debiti. Risultano iscritti ratei passivi per utilizzo di beni e servizi di terzi a fronte di costi sostenuti ma non ancora rendicontati, verso RFI per le spese di utilizzo degli immobili e verso il MIT per rimborsi di personale comandato, per complessivi euro 1.043.804,47 in leggera diminuzione rispetto agli esercizi precedenti. Dalla tabella del conto economico emerge che i componenti positivi della gestione ammontano, nel 2019, complessivamente a 15.204.194,14 euro, dato nettamente inferiore rispetto al 2018, con una variazione in percentuale del 36,70 per cento.
Dal documento emerge che l’Agenzia ha sollecitato gli Operatori ferroviari su una serie di interventi ritenuti prioritari, quali: “allineare i livelli di sicurezza in tutte le parti del sistema, potenziando la propria organizzazione per gli aspetti relativi alle attività di sicurezza, progettuali e realizzative; garantire l’efficacia dei processi manutentivi e implementare le attività necessarie a fornire riscontro alle relative raccomandazioni disposte dall’ANSF; limitare il numero degli indebiti attraversamenti della sede ferroviaria; garantire il corretto svolgimento delle indagini sugli incidenti e inconvenienti ferroviari; rafforzare il presidio della sicurezza in materia di trasporto di merci pericolose; adottare un approccio sistematico per gestione dei fattori umani e organizzativi; promuovere una positiva “cultura della sicurezza”; assicurare una maggiore collaborazione tra gli Operatori ferroviari; implementare un sistema di monitoraggio per permettere una gestione efficace della sicurezza nel sistema ferroviario durante le attività di esercizio e manutenzione e, dove opportuno, migliorare il sistema di gestione come disposto dal Regolamento (UE) 1078/2012″.
La Sezione del controllo rileva, poi, che, come dimostrato dall’elevata percentuale di sinistri, un notevole flusso di incidenti ferroviari è causato da mancata manutenzione alle infrastrutture e ai veicoli, oltre che dagli attraversamenti pedonali ed “anche in relazione ai precursori di incidenti – cioè eventi che, in altre circostanze, avrebbero potuto portare a un incidente – si registra una posizione lontana dalla media europea in relazione a carenze di manutenzione e di applicazione di nuove tecnologie”. Sotto questo profilo, infatti, “l’Italia ha la percentuale più alta (40% circa) rispetto ad una media europea che si attesta intorno al 7-8%”.
“Nota positiva è invece rappresentata – conclude il Rapporto – dall’effettiva diminuzione dei passaggi a livello poco sicuri e dall’aumento dei livelli di sicurezza”.
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