Riportiamo uno scambio dialettico di opinioni tra un macchinista ferroviere sindacalista (Giuseppe Grillo) e il Dott. Roberto Zucchetti, esperto di Economia, docente a contratto all’Università Bocconi di Milano, in tema di sicurezza ferroviaria. Il dibattito dovrebbe contribuire a superare pregiudizi o posizioni ideologiche, perchè l’obiettivo da tutti condiviso è il più elevato standard possibile di tutela della sicurezza e della salute di ferrovieri e lavoratori .
Caro Prof. Roberto Zucchetti, come da accordo telefonico le scrivo. Ho letto il suo pensiero, riporto alcuni passaggi.
Dall’intervista al Giornale…
Erano in due. Corretto?
«Quasi ovunque ormai si viaggia con un macchinista solo».
Un criterio di garanzia meno stringente?
«No, oggi piangeremmo solo una vita umana».
Ma avremmo forse altre polemiche.
«Del tutto ingiustificate perché la presenza del secondo macchinista è richiesta solo da alcune frange conservatrici del sindacato e della magistratura, talvolta facile nello scagliare avvisi di garanzia. La stessa magistratura che sulla base di un teorema ha condannato con una sentenza stupefacente Mauro Moretti per la strage di Viareggio».
In conclusione?
«Questa tragedia, dolorosissima, ci aiuterà spero a fare un passo in avanti. Il resto appartiene a una subcultura qualunquista che sparge solo veleni e frena lo sviluppo».
Dal suo scritto su Il Sussidiario…omissis…
Questa è l’unica direzione nella quale cercare, non tanto un colpevole, ma un rimedio: quando avremo trovato la falla nel sistema di sicurezza e l’avremo aggiustata, potremo dire che i due ferrovieri morti hanno sicuramente salvato la vita a molti, dato che se lo stesso incidente fosse accaduto al treno delle 7, sempre pieno, il bilancio sarebbe stato senza dubbio più pesante.
Questa riflessione sul ruolo determinante della tecnica nella guida dei sistemi complessi ci deve anche aiutare a contrastare alcune resistenze corporative che ancora ci sono: qualcuno ha usato il fallimento dei sistemi automatici per riproporre la necessità della “doppia vista”, cioè del doppio macchinista a bordo.
Questa è una battaglia di retroguardia di una parte del sindacato, appoggiato da alcune Procure della Repubblica: mentre in tutta Europa è pacifico che un treno possa essere guidato da un solo macchinista, in Italia questa possibilità non è affermata con chiarezza dall’Agenzia per la sicurezza ferroviaria, lasciando spazio all’interpretazione di alcune Aziende sanitarie locali (!) che, contando sulla “sintonia” con le locali Procure della Repubblica, periodicamente denunciano alla magistratura gli amministratori delle società ferroviarie.
È uno dei tanti modi che abbiamo per farci guardare dagli altri come un paese inaffidabile e dove fare impresa è sempre un rischio.
Caro Prof., sulla tragedia in cui hanno perso la vita 2 macchinisti (Persone e non numeri…) la Magistratura indagherà e ci dirà.
A mio modesto parere, nella fattispecie, si dovrà sicuramente tenere conto dell’art. 2087 del Codice Civile, Norma di chiusura del Sistema Prevenzionale vigente.
Desidero soffermarmi su alcune dichiarazioni da lei fatte nell’intervista e nel suo scritto, a proposito del Macchinista Solo come “battaglia di retroguardia ecc., ecc.”
Sicuramente sul tema lei è ignorante, nel senso che ignora (Totò Docet) alcuni aspetti di questa, a mio modesto parere, Organizzazione del Lavoro “potenzialmente pericolosa”.
Ieri per telefono Le ho chiesto se “prestava lavoro” alla Bocconi come lavoratore dipendente.
Mi ha detto stupito: cosa c’entra questo? Tuttavia mi ha detto che insegna alla Bocconi ma non è un suo dipendente, se non erro.
Caro Prof., di sicuro la Bocconi avrà le sue procedure di primo/pronto soccorso per assicurare anche a lei, all’occorrenza (speriamo mai), l’intervento degli operatori del 118 in modo “oggettivamente tempestivo”.
In caso di malore/infortunio improvviso a qualsiasi persona che lavora alla Bocconi (dipendente o meno), le procedure previste assicureranno l’arrivo degli operatori del 118 con ambulanza senza “insormontabili difficoltà”. Gli operatori del 118 andranno incontro al moribondo…
Caro Prof., Le pongo le seguenti domande, a proposito del Solo macchinista sul treno adeguatamente formato a condurlo:
1) Se un “macchinista solo” durante la condotta del treno fosse colto da malore improvviso in una galleria, su un viadotto, su linee ferroviarie inaccessibili alle auto, ecc., come verrebbe soccorso e in quanto tempo?
2) Se ci fosse la concomitanza del malore del “macchinista solo” e del malore di qualche viaggiatore in tali circostanze come si organizza il soccorso?
3) Se ci fosse la concomitanza del malore del “macchinista solo” e un’avaria alla locomotiva in galleria, su un viadotto, ecc., il capotreno che non sa né condurre il treno né operare sul Mezzo di Trazione, come gestirebbe il tutto e magari anche eventuali crisi di panico dei viaggiatori?
Caro Prof., a mio modesto parere, lei ha fatto delle accuse pesanti agli Organi di Vigilanza (DLgs 81/08) e alla Magistratura (Lei sostiene….La stessa magistratura che sulla base di un teorema ha condannato con una sentenza stupefacente Mauro Moretti per la strage di Viareggio».).
Sicuramente, caro Prof., conosce gli art. 3 – 32 – 41 della Costituzione Antifascista Italiana.
A proposito dell’art. 41 della Costituzione Antifascista Italiana, l’autonomia organizzativa aziendale non DEVE MAI invadere il territorio dei “Diritti Indisponibili” dei Lavoratori, quali sono la loro salute e la loro sicurezza.
In allegato non c’è un “complotto” degli OdV o della Magistratura. Lo legga attentamente, poi mi dirà…
L’esigenza di avere un unico macchinista alla condotta del treno è dettata dalla necessità di avere più concorrenza? Di dare alle Imprese Ferroviarie, sia pubbliche che private, più competitività? Le regole della concorrenza e della competitività possono “forzare” diritti inalienabili e indisponibili?
Qui non si tratta di essere i custodi del Tempio, di difendere privilegi inesistenti. Si tratta dell’inalienabile diritto alla salute di ogni “macchinista solo” durante l’attività lavorativa che, nella fattispecie, diventa inevitabilmente un Diritto Collettivo.
L’ossimoro “silenzio assordante” del Sindacato, delle Istituzioni, della Liberaldemocratica Informazione su questa Organizzazione del Lavoro deve cessare a tutela dell’Interesse Collettivo!
Prima o poi il “Muro di Gomma” verrà abbattuto, se tanti struzzi toglieranno la testa dalla sabbia….
Caro Prof., se ognuno si immedesimasse nella condizione lavorativa dell’altro questo nostro “Bel Paese” sarebbe migliore….
Non si chiedono 2 macchinisti in cabina di guida.
Per garantire un primo/pronto soccorso qualificato nei tempi più rapidi possibili anche per il trasporto degli infortunati (Decreto Interministeriale 19/2011) su tutti i punti della rete ferroviaria, necessita avere sul treno almeno 2 operatori ferroviari adeguatamente formati a condurlo!!!
Il Buon Senso non è più una Virtù?
Caro Prof, se vuole “rivisitare” il suo pensiero lo potrà fare con riconosciuta onestà intellettuale..
http://temi.repubblica.it/micromega-online/i-pericoli-dei-treni-condotti-da-un-solo-macchinista/?h=0
Sull’adempimento datoriale dell’obbligo di sicurezza della prestazione di lavoro….
“Chi dice la Verità, prima o poi verrà scoperto”
O. Wilde
La Verità è Rivoluzionaria
A. Gramsci
Buona Vita
Giuseppe Grillo
Ex Lavoratore/Ferroviere/Macchinista/RLS
Cittadino Pensionato dal 17 maggio 2019 con 42 anni e 10 mesi di contribuzione previdenziale obbligatoria. La presente resterà a futura memoria.