Spostare il poggia testa di tessuto prima di accomodarsi, sedersi e slittare in avanti perché la poltrona è rotta, pulire il tavolinetto con una salviettina umida prima di poggiarci qualsiasi cosa, andare in bagno è capire che prima di partire è già sporco e non funzionante, prese di corrente e aria condizionata che funzionano ad intermittenza. Tutto questo Trenitalia lo offre ai calabresi che, da Rosarno si spostano nella Capitale, alla modica cifra di 70,50 euro, solo andata, per essere precisi. E meno male che “chi parte con le Frecce viaggia ad alta qualità”.
Ma lo slogan comprenderà anche la Freccia Bianca? A quanto sembra no! Forse sarà vero per gli altri treni e da Roma in su, non certo per il resto della Penisola.
Per quella cifra i servizi dovrebbero essere ben altri rispetto agli effettivi. Infatti sul sito di Trenitalia alla voce “Frecciabianca” tra i servizi a bordo annovera, oltre a personale specializzato che “garantisce l’igiene delle toilette e il decoro degli ambienti durante il corso del viaggio”, anche: “poltrone spaziose e reclinabili con ampia seduta, tavolini apribili, impianto di climatizzazione, presa di corrente al posto per poter ricaricare la batteria del tuo cellulare, oppure lavorare con il pc, vedere film, ascoltare la tua musica”, eccetera eccetera.
Anzi se dobbiamo dircela tutta quello di cui si parla nel sito e fa bella mostra di se, attraverso le foto, è un treno che ha ben poco della Frecciabianca che percorre la tratta Rosarno/ Roma, andata e ritorno.
Indipendentemente dal prezzo del biglietto è forse troppo chiedere che i bagni siano in condizioni decenti, tali da poter essere utilizzati in modo normale?! Oltre ad essere sporchi, sono privi del necessario anche solo per lavarsi le mani e il riferimento non è al sapone, ma all’acqua.
E allora viene facile domandarsi perché una persona debba pagare 70,50 euro per essere trattata così?
La politica di Trenitalia la si conosce anche fin troppo bene, ma quando si parla di mancanza di senso civico ci si riferisce anche a questo.
E non ci venissero a raccontare la solita barzelletta che lo stato della linea non consente l’utilizzo delle nuove carrozze perché, se così è, non si capisce la richiesta di un prezzo così alto per usufruire di zero servizi. Questo non è il solito articolo farcito di vittimismo da meridionale incompreso, ma la realtà di ciò che accade, che tutti constatano, ma che nessuno alla fine denuncia. Ma poi denunciare a chi?

Emanuela Alvaro, La Riviera Online, 12/07/2013