Il breve articolo apparso il 09/01/13 su “Il Messaggero” on line, relativo agli assurdi disagi patiti dai pendolari del treno per Nettuno partito da Roma alle 15.07 accenna, senza approfondire, al fatto che non sia stato fornito da Trenitalia alcun servizio sostitutivo. Poiché nel frattempo altre corse hanno subìto la medesima sorte, vedi i Reg. 12180 e 12183 del 28/01/2013 riportati sul Diario di bordo del sito web (www.classactionromanettuno.org ),vorremmo tentare una riflessione.

Vale la pena ricordare che, al fine di garantire un servizio sostitutivo in caso di soppressioni, Trenitalia aveva fatto una convenzione con un’azienda di trasporto di Aprilia che, circa un anno fa non è stata più rinnovata, con inevitabili ulteriori rischi sulla già precaria regolarità del servizio. Rischi che, come vediamo, si traducono spesso in danni ad un’utenza che nessuno difende, se non a parole. Se esistesse ancora quella convenzione è facile immaginare che, nel giro di una ventina di minuti al massimo, a chi era rimasto a piedi sarebbe stata garantita la dovuta mobilità.

Il fatto indigna più che stupire, anche perché il disagio era ampiamente prevedibile, tanto che lo scorso 11 luglio 2012, il consigliere regionale del Lazio, Tonino D’Annibale, aveva chiesto, attraverso una interrogazione urgente alla presidente Polverini e all’assessore Lollobrigida della ex gloriosa giunta PDL, quali azioni intendessero promuovere al fine di garantire il servizio sostitutivo ai pendolari in caso di soppressioni dei treni. Nessuna risposta. Mentre poco prima, il 20 giugno 2012, il consigliere Luigi Nieri aveva chiesto con interrogazione a risposta scritta come intendessero intervenire affinché fossero garantite qualità del servizio e sicurezza a passeggeri e personale di bordo. Nessuna risposta anche in questo caso.

Ma andrebbe anche capito come poi Trenitalia abbia ottenuto l’appalto stesso dalla Regione Lazio, dal momento che secondo il dettato dell’art.6 del DPR 753, “Le aziende esercenti ferrovie devono essere provviste dei mezzi necessari per assicurare l’espletamento del servizio e per eseguire l’ordinaria manutenzione dei veicoli, della propria sede, degli impianti e delle apparecchiature”.

Si potrebbe comprendere l’assenza dei mezzi sostitutivi per un’azienda che garantisse comunque una grande manutenzione dei NOSTRI treni regionali, così come fa per i SUOI eurostar, cosa che non accade. Stando a quanto riferisce il sindacato Filt Cgil del Lazio circa lo stato di abbandono in cui versa l’impianto di manutenzione rotabili di Roma Smistamento (quello dei treni regionali) sappiamo che: “Questo impianto che negli anni scorsi ha rappresentato un punto di eccellenza della manutenzione ferroviaria, versa oggi in una condizione di fatiscenza dove risulta essere ormai endemica la carenza di personale e fortunoso anche il semplice reperimento dei pezzi di ricambio necessari a garantire la piena risoluzione dei problemi manutentivi ai treni. A fronte di tutto ciò Trenitalia, con la formale e sostanziale contrarietà del sindacato, procede ad esternalizzazioni sempre più massicce di attività manutentive verso una pluralità di soggetti che non garantiscono né la qualità delle condizioni dei lavoratori, né tantomeno, come d’altra parte da voi segnalato, il risultato qualitativo dovuto ai pendolari.”

Insomma, quello che fa Trenitalia coi soldi che lo Stato e le regioni elargiscono per la mobilità di tutti sull’intero territorio italiano (e non certamente per i soli costosissimi Eurostar) è sotto gli occhi di tutti , la regione amministrata dal PDL non ha mai fornito nel Lazio nemmeno una risposta a chi le chiedeva conto dello sfacelo del servizio che essa stessa aveva assegnato in appalto, i sindacati si limitano a scrivere lettere, ma non sostengono mai concretamente (anche in procura) il diritto dei pendolari, che in molti casi si coniuga con quello di condizioni di lavoro dignitose dei sempre più pochi e vessati addetti al servizio in treno.

Questo, riteniamo, è ancora una volta il risultato dei benefici della scelta del cosiddetto “libero mercato”, che ad ogni elezione  continuano a propinarci da più parti, senza più alcun cenno al doveroso mantenimento di un servizio pubblico a disposizione dei cittadini che pagano le tasse.

Rosalba Rizzuto, Aprilia